venerdì 29 aprile 2011

9- Vademecum dell'arpa celtica - Video n. 3

Questo video riassume il movimento di base con il 2° dito e l'esecuzione di tre song dedicati a questa tecnica.

Del primo brano "First song" trovate lo spartito nella lezione n. 12 del blog.
 Lo spartito di "Au claire de la lune" lo trovate qui sotto. Vi è la traccia nella chiave di violino che ripeterete con la mano sinsitra all'ottava sotto.
 "Twinkly twinkly little" star è un brano molto conosciuto e usato spesso come brano iniziale di molti metodi.

 



sabato 16 aprile 2011

L'arpa e i Salmi













Qualche tempo fa cercavo una musica adatta per accompagnare alcuni Salmi, visto che l'arpa viene citata spesso. Delle musiche risalenti a più di mille anni prima di Cristo non ne abbiamo traccia suonabile e il dilemma rimane. Forse una scelta musicale adatta potrebbe essere quella di interpretarne il contenuto significativo ed emozionale oppure scegliere musiche medievali che sono più distanti dal gusto moderno e forse più vicine al gusto arcaico.
Lascio ai lettori di blogarpa aggiungere riflessioni sul tema.
Vi propongo invece una interessante lista di citazioni di salmi dove compare l'arpa. La lista me l'ha mandata Padre Mattia, ieromonaco ortodosso e appassionato d'arpa (studia l'arpa irlandese da qualche anno), che, tra l'altro, ha pubblicato recentemente sul blog della sua parrocchia un post dal titolo Dal "Commento sui salmi" di sant’Ambrogio, vescovo di Milano:
Canterò con lo spirito, ma anche con l’intelligenza

che vi consiglio di leggere.
http://ortodossi.blogspot.com/2010/09/dal-commento-sui-salmi-di-santambr...

venerdì 8 aprile 2011

Guida agli studi per arpa: Bochsa, Studio n.31 Op. 318 (video)


Lo Studio n. 31 è in tempo Moderato in 2/4. La mano destra esegue un disegno ritmico di terzine di sedicesimi su ogni ottavo. Il pollice esprime la melodia e le altre dita eseguono l'accompagnamento. La mano sinistra rinforza l'accompagnamento con accordi e ottave.


Lo studio prevede un importante lavoro di pedali e l'uso dei suoni omologhi. E' utile studiare molto lentamente i passaggi dove ci sono i numerosi cambi di pedali, nelle battute dalla 5 alla 8 e dalla 18 alla 23.
Pur essendo uno studio in tempo Moderato all'ascolto risulta veloce: ciò perché l'accompagnamento è basato su terzine di sedicesimi.

Guida agli studi per arpa: Bochsa, Studio n. 5 Op. 318 (video)

Lo studio n. 5 sviluppa il passaggio tecnico delle scale con la mano sinistra.
Le scale si estendono nell'ambito di un'ottava e presuppongono la voltata tra il 1°4° e il 4° 1° come nell'esercizio numero 4.
Lo studio inizia con un movimento ripetuto sulla scala di Si bemolle, nella mano sinistra, quasi fosse un pedale, mentre la destra esegue accordi accentati.


Tutto lo studio è impostato con una sonorità forte tranne il piano finale nelle ultime quattro battute.
Come per lo studio n. 4 è importante ottenere l'uguaglianza di sonorità nelle voltate. 
Dalla battuta n. 17 le due mani si alternano con passaggi di scale e dalla battuta n. 22 alla n. 24 le mani compiono insieme un movimento di scale discendenti a ripresa.

Guida agli studi per arpa: Bochsa, Studio n. 4 Op. 318 (video)


La tecnica delle scale sull'arpa merita un discorso a parte più approfondito, ma è utile tenere presente che la tecnica delle "voltate" non cambia nelle varie tonalità come avviene negli strumenti a tastiera. Sono invece da studiare le voltate tra il pollice e le altre dita.
Lo studio n. 4 sviluppa il movimento delle scale con il passaggio 1° 4°e 4° 1°con la mano destra, mentre la mano sinistra accompagna con accordi e ottave.
Il tempo è Allegro in 4/4 e le scale sono espresse in ottavi.

Guida agli studi per arpa: Bochsa, Studio n.8 Op. 318 (video)

Nello studio si lavora sulla tecnica degli accordi a tre dita con la mano destra, nelle diverse posizioni. Il pollice scandisce la melodia.




Ribattere gli accordi a distanze vicine in un tempo veloce richiede una cura particolare nel tipo di articolazione da esprimere. Se per suonare accordi pieni in un tempo lento solitamente si chiudono le dita nel profondo del palmo (articolazione profonda), in questo studio è meglio utilizzare un articolazione meno ampia aiutandosi con un leggero movimento in fuori del polso.
Se si suonano gli accordi chiudendo troppo le dita è difficile mantenere il tempo.

Guida agli Studi per arpa: Bochsa, Studio n.16 Op. 318 (video)


E' uno studio dedicato agli arpeggi suonati a mani alternate, a mani unite, con posizioni diverse tra le due mani e per moto contrario.
Gli arpeggi sono scritti in ritmo di sestine di sedicesimi inseriti nel tempo di 6/8 quindi gli accenti vengono scanditi ogni due sedicesimi. Bisogna fare attenzione a non dare l'accento ogni tre sedicesimi cioè con il ritmo di doppia terzina, che normalmente risulta più semplice, perché gli accenti cadono sul 1° e 4° dito o viceversa.
Il tempo metronomico ideale da raggiungere è di 72/76 al quarto puntato.

 

La dinamica predominante è forte. Lo studio inizia con una doppia ff che sta per fortissimo, ma è necessario porre attenzione a calibrare il fortissimo in modo da non oltrepassare il limite oltre il quale, tirando esageratamente le corde, queste producano più rumori che suoni. Il fortissimo di un'arpa non potrà mai essere il fortissimo di un trombone o di un'intera orchestra.

Guida agli Studi per arpa: Bochsa, Studio n.2 Op.318 (video)

Lo studio n. 2 è una semplice marcetta in 2/4, tempo Moderato in sol maggiore.
E' uno studio utile a sviluppare la velocità e la scioltezza delle dita nelle quartine di sedicesimi a gradi congiunti.
Di solito lo suono subito dopo il n.1 mantenendo l'identica misura di metronomo, essendo entrambi in tempo Moderato.



Guida agli Studi per arpa: Bochsa, Studio n.1 Op.318 (video)


 Inauguro con il primo studio dei "Quaranta studi facili op. 318" una serie di esecuzioni di studi che ritengo interessanti. Oltre a suonarli vi segnalerò alcuni suggerimenti utili per lo studio.
Nel piano generale dell'opera di C. N. Bochsa dedicata all'arpa, e soprattutto nel suo " Nouvelle Mèthode di harpe en duex parties", egli sviluppa tutti i principi tecnici facendo lavorare le due mani insieme su due ottave differenti. Questa prima parte è corposa: sono 100 pagine di tecnica pura.
Quando viene affrontata l'indipendenza delle due mani l'allievo ha già sviluppato tutti i passaggi tecnici, come scale, arpeggi, accordi e persino i trilli.

lunedì 4 aprile 2011

Accordare le corde

"Gli arpisti passano metà del loro tempo ad accordare e l'altra metà a suonare scordati" mi disse ridendo Nicanor Zabaleta durante il corso di perfezionamento a Santiago di Compostela qualche anno fa.
Per chi non ha conosciuto Zabaleta basti dire che è stato uno dei più importanti solisti d'arpa del novecento: ha inciso la maggior parte del repertorio arpistico per il catalogo della Deuthsche Grammophon.
Se lo diceva lui, seppur scherzando, vuol dire che accordare bene un'arpa non è un'impresa facile.
Gli strumenti che hanno una grande estensione come il pianoforte o l'organo solitamente vengono accordati periodicamente da un tecnico specializzato. E' pur vero che sono strumenti che mantengono meglio l'accordatura.
L'abitudine ad accordare il proprio strumento tutte le volte che si suona rende l'operazione meno lunga: affinando l'orecchio si diventa veloci e più precisi.

Accordare la vostra arpa irlandese: con o senza accordatore?

Una volta gli accordatori elettronici non esistevano e le orecchie bisognava saperle usare. Si impiegavano dei diapason o dei piccoli coristi che davano una nota di riferimento, di solito il La, e poi si procedeva accordando per quinte e ottave. Oggi la tecnica ci viene incontro, ma lo strumento più importante per accordare rimane sempre e comunque il nostro orecchio. Senza quello è sicuro che non vi accorgereste nemmeno di suonare stonati. Un'altra verità sugli arpisti (e qualcuno dice lo stesso anche dei liutisti) è che passano metà del loro tempo ad accordare e l'altra metà a suonare stonati. Allora bisogna proprio mettersi d'impegno ed imparare ad accordare bene la propria arpa.

Qual'è la corda giusta????


E' normale che gli arpisti "in erba" trovano ancora difficoltà a identificare quale corda devono richiedere al negoziante per la sostituzione quindi provo a darvi alcuni consigli.
Le corde vengono identificate contando dalle corde più acute per scendere fino a quelle più gravi.
Ma le arpe non hanno tutte la stessa estensione quindi conviene utilizzare il metodo del riconoscimento per ottave, cioè si indica il nome della nota insieme all'ottava di appartenenza. Indicazione tra l'altro presente su tutte le bustine di corde.
Per esempio si può chiedere: "Vorrei il Fa di IV° ottava di budello!"
L'ottava, per chi ancora non lo sapesse, è la serie di note compresa tra una nota qualsiasi e la successiva omonima otto corde sotto (o sopra).Per esempio da DO a DO, oppure da RE a RE ecc., ecc.
Per convenzione, le ottave sull'arpa, si contano partendo dal MI più acuto e si scende di sette note fino al FA. Questa è la prima ottava completa. Non fatevi ingannare dal nome "Ottava" anche se in realtà le note sono sette.
Dal MI successivo comincia la seconda ottava e così via.

Le difficoltà delle prime accordature


Il primo approccio con l'arpa presenta uno scoglio impegnativo da superare: l'accordatura dello strumento.
La chitarra ha sei corde e gli strumenti ad arco solo quattro, ma l'arpa, anche la più piccola ne ha almeno 22.
Le arpe celtiche più grandi ne hanno 38 e quelle a pedali dai 40 ai 47…..
Per non parlare delle arpe doppie e triple ..ma di queste non ci occupiamo per il momento!
Quando l'arpa è già ben accordata anche per i principianti è facile riconoscere le note in scala: i DO sono rossi e i FA blu. Partendo dal basso verso l'alto, ovvero dalle corde più grosse e lunghe che stanno vicino alla colonna e che producono i suoni bassi, si riconoscono le diverse scale che salgono verso gli acuti.